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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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19 giugno 2017

Concerto di Radio Italia in piazza Duomo Milano. Chi fermerà la musica?

Concerto di Radio Italia in piazza Duomo Milano.

Chi fermerà la musica?


Il clima estivo, l’aria respirabile merito di un venticello che ha limitato l'inquinamento di Milano ha visto uno splendido concerto in piazza Duomo.

Certo, qualche stonatura, qualche stecca c’è stata, ma la perfezione non è mai la cosa giusta.
Il pubblico è stato coinvolto e partecipativo, l'organizzazione ha fatto trasparire vecchi vizietti, la regia è stata sensibile e penetrante, l’orchestra molto professionale, la direzione simpatica, alcuni cantanti splendidi altri meno, ma tutti di ottimo livello.

La canzone Italiana sta avendo un  periodo di  rinascita, sensibilità nascoste riescono a esprimersi pur mantenendo intatto quello spirito leggero che si esalta con un altruistico amore presente.

Lo stress della situazione dovuta al terrorismo, dopo un breve periodo di pausa, continua sin dai tempi remoti che hanno visto la generazione, quella dei Pooh di Dalla e Tozzi della Ola la Cinquetti, La Pavone e tantissimi altri che non elenco per ragioni di spazio, avere, subire, analoghi stress, solo meno evidenti: allora “incidenti” non divulgati per questioni politiche al pubblico, ma chi di noi ha lavorato nella musica ben sa di allarmi bomba, attentati o sequestri in quel periodo e li ha anche subiti in silenzio.
Oggi la strategia della comunicazione è cambiata e tende ad informare, o almeno lo ha fatto, anche perché non sono più questioni politiche interne  ma riguardano un contesto strategico internazionale.
Un periodo passato che aveva però in prima linea, nell’occhio del ciclone e a copertura della stessa musica pochi che si esponevano in avanti, certo ricevendone un  congruo ritorno con milioni di copie vendute.
La differenza oggi è che la comunicazione si è frammentata e nella musica il numero delle copie vendute non è nell’ordine dei milioni ma delle centomila, quando le cose vanno bene. Questo per ogni singolo artista rappresenta da un lato la diminuzione dei guadagni ma anche la diminuzione dello stress dovuto all'interpretazione soggettiva della canzone nel suo emozionale coinvolgimento del pubblico, il che non è poco.
Attualmente non vi sono immagini di cantanti super lussuosi, eppure strategicamente il marketing internazionale dell’era Trump prevede e indica questo tipo di riferimento sociale, resta il problema come fare se tutto il settore è povero di entrate.
La soluzione si vedrà con la solita non trasparenza strutturata e il potere strategicamente non noterà l’evasione fiscale così potremo avere il  polo di riferimento del lusso e della ricchezza, c'è da domandarsi dove sia finita l'informatizzazione editoriale iniziata nel settore ben più di 40 anni fà:
Ognuno si tiene il proprio pubblico, un pentolone con il suo coperchio dove lo stellone del successo resta la fase di ebollizione di una cucina locale nazionale o regionale che non riesce, pur in alcuni casi meritandolo, ad avere un successo mondiale causa alla penalizzante propria lingua.
Questa superficiale analisi che si ferma ,anzi è già tempo ferma finché non avverrà quel salto culturale che stiamo aspettando.
Di musica dovremmo parlarne di più ma si scoprirebbe un mondo che al pubblico potrebbe non piacere.

Resta che il concerto di ieri è stato bello, molto bello, tenero e,  per dirla con le parole dei Pooh...chi fermerà la musica!.