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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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10 dicembre 2017

E' utile dire che si combatte per la Pace? Solo strategie psicologiche?

E' utile dire che si combatte per la Pace? Solo strategie psicologiche?


Siamo a tutti gli effetti in guerra, una guerra non dichiarata,  gli schemi sociali del passato sono saltati, esistono ma di fatto sono solo l'eco di antichi poteri in decadenza.

Siamo alla guerra globale, la terza guerra mondiale è scoppiata nel silenzio e l'inferno è. 
Nessuno è escluso è la guerra è tra il bene e il male.

Non è una cretinata purtroppo è la realtà globale, il bene e il male si sono trasformati in virus e la soggettività  in ognuno di noi nei valori sociali indotti,  si scontra con l'oggettività della globalizzazione. La stessa disposizione geografica di appartenenza provoca la variabilità tra il bene e il male.
Può esistere il bene infinito, l'amore infinito senza alcun possibilità di contro versione? 
L'equilibrio tra i due  valori assoluti è possibile? 

Gli  individui possono restare in questo paradisiaco equilibrio che diventa oblio, mentre anche i bisogni più semplici come bere un bicchiere d'acqua o respirare portano il singolo individuo a squilibrarsi. Anche questo semplice gesto nella realtà globale ha una valenza importante.

Su questo piatto della bilancia inoltre,  dobbiamo inserire valenze storiche evidenti dell'uso stesso del bene che si trasforma in male negato, giustificandolo  valore superiore (valore soggettivo che diventa oggettivo). Questa diventa "scopo del bene" per divulgare la propria ragione e potere.

E' una guerra in cui dobbiamo fare i conti con noi stessi, pena la scomparsa di più specie umane. Questa scomparsa è già avvenuta e sta avvenendo nel mondo, interi eco-sistemi stanno scomparendo,  la biodiversità viene cancellata.  

E' la ragione è del più forte che prevale e,  non abbiamo soluzioni a riguardo. 
Inoltre anche se ce ne fossero la ragione del più forte prevarrebbe. 

L'imposizione di una scolarizzazione dell'ignoranza secondo gli interessi della leadership regnante, la mancanze di una cultura scientifica, per la ragioni di un presunto bene superiore che diventa la "ragion di Stato". 
Religioni di potere che in  consacrazione del loro credo assoluto, hanno fatto solo prendere di riflesso  la storia del nostro pianeta terra e la comprensione alla nostra appartenenza, ci hanno fatto perdere. 
Siamo guidati da sagge favole, da belle favole che hanno cercato di aiutare l'uomo secondo la saggezza di quel tempo, ma oggi la saggezza umana si è evoluta e volerla legare al passato avviene solo a scopo di voler mantenette il proprio potere e si trasforma in terrorismo.,
Un credo di superiorità che ci trasforma in persone squilibrate alla ricerca del proprio equilibrio in un insieme di equilibri squilibrati.

Il gioco è durissimo specie per i più giovani e fragili, prede di destini ignoti e condannabili in ragione dello stesso bene o male secondo la prospettiva individuale che li si vuole vedere. Ignorati come le precedenti generazioni dalla necessita che l'individuale necessita per il suo divenire onnicomprensivo.  Giovani in un periodo di trasformazione lasciati soli, abbandonati a se stessi o presi in ostaggio da altri.

La comunicazione dominante non riesce a gestire la situazione, la politica non capisce o non ha convenienza nel prenderne atto.

I modelli culturali globali pretendono di ave dei modelli sociali vincenti ma in effetti nessuno ce li ha. 
Questo  provoca  fenomeni contrastanti che chiaramente si recepiscono, quello di implosione culturale, divisione di grandi nazioni in piccoli stati, stati in  regioni,  regioni in città, fenomeno in Italia nell'acceso campanilismo, sin  al singolo individuo al quale non gli si da possibilità  di inserimento equilibrato, perché il sistema economico è: "o stai con me o contro di me". 
Di fatto è un dividi e impera contro un unisci e condividi.
Da tempo persone di buon senso hanno recepito questa e proseguono verso l'unione e non la divisione, adottando non schemi rigidi ma flessibili nella comprensione dell'elasticità variabile dei nostri pensieri che sono poi materia.

Dobbiamo renderci conto che cosa è l'equilibrio apparente e l'equilibri effettivo.

Una grande sfida per l'umanità che non prevede semplicismi o soggettivazione ma sopratutto la tolleranza interpersonale tra diverse culture se ciò non avviene sarà un vero disastro.
La prima cosa da fare? Liberare i giovani da schiavitù psicologiche di potere e fagli comprendere in modo critico l'evoluzione del mondo nel suo aspetto scientifico, limitando interferenze assolutiste non  provate. 
Certo il cuore ci vuole ma non deve far male agli altri.
Tucidide