E’ una tecnologia sviluppata in Europa nel 1980, una sorta di diretta (locale) di partecipazione di noi cittadini circa i budget di trasparenza.
Quest’apertura verso i cittadini è intesa come apertura politica con informazioni per la partecipazione e la giustizia, nel senso di aprire la comunicazione tra gli attori del sistema politico e i cittadini e cercare di dare fiducia.
Quest’apertura verso i cittadini è intesa come apertura politica con informazioni per la partecipazione e la giustizia, nel senso di aprire la comunicazione tra gli attori del sistema politico e i cittadini e cercare di dare fiducia.
Strettamente correlata ai progetti, il bilancio partecipativo è la necessità di una trasparenza della gestione e principio di pubblico, cioè alle decisioni di base di una comunità da parte di tutte le persone alle quali siano rivelati tutti i documenti della sua amministrazione (trasparenza amministrativa e la libertà d’informazione ), così come l'accesso alle riunioni del pubblico. Questo dovrebbe permette a noi cittadini, di decidere almeno su alcune voci del illimitato budget, dando alle amministrazioni il compito prevalente di moderazione e di consulenza.
La partecipazione quale cittadini si riferisce al nostro coinvolgimento nelle opinioni politiche e dei processi decisionali, nonché alle singole politiche decisionali e processi di pianificazione.
Questo tipo di partecipazione è parte di una ricerca storica in atto nel tentativo di progettare forme più elevate di organizzazione e cooperazione da realizzare. Il termine è ancora attualmente nettamente delimitato, in teoria e viene utilizzato nella pratica per una varietà di metodi differenti. In particolare attualmente è ancora spesso discusso se rappresenti un processo di Democrazia diretta, nel senso stretto del termine, resta ormai condiviso nel pensiero Democratico che generalmente usando il termine partecipazione dei cittadini si indica un processo di democrazia diretta, questa affiliazione è indiscutibile.